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Echi di civiltà longobarda a Pavia

  • Paola Montonati

longobardi pavia 1Il Pavese riserva una grande attenzione al tema della dominazione dei Longobardi, anche in relazione all’attesa mostra I Longobardi. Il Mediterraneo e l'Europa. Un popolo al crocevia della storia, che sarà a Pavia dal 26 agosto al 3 dicembre.

A Pavia tutto questo è legato al ruolo di capitale di regno, attribuito alla città da re Rotari, che le riconobbe un’innegabile importanza militare e politica per oltre duecento anni.

E fu proprio a Pavia che venne promulgato nel 643 l'editto di Rotari, la prima codificazione scritta delle consuetudini longobarde.

Conquistata dai Longobardi nel 572, Pavia ne divenne la capitale alla fine del primo quarto del VII secolo, cosa che dette l’avvio a un periodo d’intensa attività edilizia.

La presenza dell’insediamento longobardo è stata localizzata nell’area orientale della città, nei pressi del palatium e della cattedrale ariana di Sant’Eusebio, mentre elementi di continuità con la tradizione antica sono nel mantenimento dei sistemi viari e fognari.

La costruzione di alcuni edifici di culto avvenne già nel regno di Rotari (636-652), ma il grande impulso costruttivo di chiese e di monasteri avvenne dopo la conversione ufficiale dei Longobardi al cattolicesimo, avvenuta con il regno di Pertarito (661, 671-688).

Importante fu il ruolo svolto dagli stessi re nella fondazione dei nuovi edifici, ad esempio un oratorio dedicato al Salvatore fu fatto erigere da Ariperto (653- 661) al di fuori di Porta Marenga e dove vennero sepolti, oltre al fondatore, Pertarito, Cuniperto e Ariperto II.

Gundeberga nel 652 fondò la chiesa di San Giovanni Battista, che svolse una funzione funeraria prima e battisteriale poi, mentre Grimoaldo (662-671) fece erigere la chiesa di Sant’Ambrogio, dove venne sepolto, e il suo successore Pertarito costruì la chiesa di San Romano, situata presso il palazzo regio.

A Rodelinda, moglie di Pertarito, è legata la fondazione, nel 677, della chiesa di Santa Maria alle Pertiche, eretta sulla stessa area cimiteriale, situata a nord della città, dove sorse anche il mausoleo di Sant’Adriano, voluto da Ansaprando, dove vi venne sepolto come suo figlio Liutprando.

La dislocazione delle nuove fondazioni avvenne soprattutto a ridosso della cinta muraria, come se queste zone fossero di pertinenza dell’autorità regica.

La città altomedievale però mantenne l’estensione di quella romana con alcuni fenomeni da una parte di ruralizzazione, come fu confermato dallo scavo del Broletto, e dall’altra ci fu un notevole incremento edilizio legato alla fondazione di monasteri, soprattutto nell’area sud-occidentale, dove c’erano il Monastero Vecchio, il monastero di Sant’Aureliano, quelli di Sant’Agata al Monte e di Santa Maria della Pusterla.

L'incontro con Renata Crotti dell'Università di Pavia, previsto per venerdì 7 aprile alle 21.30 presso il Tennis Club Pavia in Via San Lanfranco Ferrari, sarà una buona occasione per illustrare in sintesi gli esiti della dominazione longobarda in Italia e presentare la storia della Pavia longobarda partendo dalla Storia dei Longobardi di Paolo Diacono.

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