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Conferenza: Analogie tra Analogie

Martedì 23 ottobre 2007, alle ore 21 il Collegio Nuovo di Pavia
(via Abbiategrasso, 404)

propone
 
 
ANALOGIE TRA ANALOGIE.
LA MATEMATICA NELLA CULTURA DEL NOSTRO TEMPO
 
Incontro con
Claudio Bartocci
Università degli Studi di Genova
 
Presenta
Marco Cagnotti
Giornalista scientifico
 
 
 
All’inizio della stagione delle conferenze 2007/2008, per festeggiare la quarta edizione del Laboratorio di Comunicazione Scientifica Divulgativa, tenuto dal giornalista (fisico di formazione) Marco Cagnotti, il Collegio Nuovo ha voluto organizzare un incontro con Claudio Bartocci, docente di Fisica matematica presso l’Università di Genova.
Tra le sue pubblicazioni più recenti, oltre all’antologia Racconti matematici (Einaudi, 2006) ricordiamo la curatela, con R. Betti, A. Guerraggio e R. Lucchetti, di Vite matematiche. Protagonisti del ‘900 da Hilbert a Wiles (Springer-Verlag Italia, 2007). Insieme con P. Odifreddi dirige la “Grande Opera” Einaudi La matematica(4 volumi; il primo in uscita a ottobre 2007). Collabora al supplemento “Tuttolibri” del quotidiano "La Stampa" e svolge attività di consulente editoriale.
 
Il tema della conferenza, “analogie tra analogie”, fa riferimento a un breve saggio di André Weil, citato da Bartocci, in cui si osserva che nulla dà più piacere al ricercatore di quelle “vaghe analogie, quegli oscuri riflessi che rimandano da una teoria all’altra”, tutte “corrispondenze incerte” che si ritrovano ad esempio anche nei rapporti tra letteratura e matematica, come proposto nell’antologia einaudiana da lui curata.
L’iniziativa certo non ha la pretesa di risolvere quella che è I’”innumeracy nazionale”, ma, sempre procedendo per analogie, potrebbe contribuire al riconoscimento del peso della matematica nella nostra cultura, che ci piace ricordare, si parva licet, anche con un’osservazione riassuntiva di Viviana Palumberi alunna del Collegio Nuovo, dottoranda in Matematica a Basilea: «La matematica è l’inglese della scienza, anzi, molto di più; un ricercatore o un ingegnere cinese o indiano può anche non parlare inglese, ma deve conoscere la matematica: un qualsiasi oggetto è descritto con parole diverse in paesi diversi, ma un’equazione è sempre uguale per tutti i paesi del mondo. La matematica è l’unica vera lingua universale dell’umanità: racchiude le diverse psicologie e mentalità dei popoli espresse in un’unica lingua fatta di simboli e passaggi logici.»
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