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A tutto Museo con il Risorgimento di Pavia

  • Paola Montonati

a tutto museo settembre 2018 1Dopo la pausa estiva, dal 9 settembre tornano gli appuntamenti con A tutto museo, le visite guidate organizzate da Decumano Est nelle sezioni dei Musei Civici di Pavia.

La nuova tappa dell’iniziativa sarà il Museo pavese del Risorgimento italiano, ora parte dei Musei Civici, con sede nel Castello Visconteo, creato della Municipalità nel 1885, con la partecipazione dei cittadini, che vi lasciarono la memoria della loro esperienza all'epopea risorgimentale, con documenti, libri, fotografie e oggetti eterogenei, cui si sono aggiunti negli anni molti e importanti lasciti.

Con i diversi materiali provenienti dalle collezioni civiche, la nuova struttura del Museo, che ha sempre le vicende politico militari come centrali, colloca il tutto nel ricco contesto storico sociale, culturale, economico, riferito all'ambito locale.

Nel percorso, diviso in tre grandi sale, che va dalla Pavia asburgica alla prima guerra mondiale, è proposta una serie di approfondimenti tematici.

La seconda sala, in particolare, è interamente dedicata alla famiglia Cairoli, che non ebbe paura di sacrificare tutto ciò che amava per la libertà, diventando così testimonianza della passione e del fervore della Pavia risorgimentale.

Il padre Carlo, medico e docente all’Università di Pavia, era da sempre un fervente patriota, mentre la madre Adelaide vide nel Risorgimento il motivo per educare al senso della patria i cinque figli, tanto che anni dopo lo stesso Mazzini le inviò una commovente lettera in cui le riconobbe i suoi grandi meriti. 

Benedetto, il maggiore, dopo aver partecipato alle prime due guerre d’indipendenza, fu ferito gravemente durante la spedizione dei Mille.

Dopo l’unità Benedetto divenne deputato, poi presidente del Consiglio, e fu sempre un sostenitore della politica estera delle “mani nette”, che escludeva l’Italia dal colonialismo allora nascente, ma ciò gli costò la perdita di molti dei suoi sostenitori, tanto che, dopo aver partecipato al Congresso di Berlino come rappresentante del Regno d’Italia, decise di ritrarsi dalla vita politica, fino alla sua morte, avvenuta a Napoli nel 1889, mentre era ospite di Vittorio Emanuele II nella reggia di Capodimonte. 
Il secondogenito Ernesto, dopo essere stato sospettato dalla polizia austriaca, dovette rifugiarsi a Genova.
Successivamente tornò a Pavia per laurearsi in Legge e in seguito si arruolò come volontario nei garibaldini Cacciatori delle Alpi, per poi morire durante una battaglia nel bel mezzo della seconda guerra d’indipendenza.

Dopo avere combattuto come volontario nella seconda guerra d’indipendenza, il terzogenito Enrico partecipò alla spedizione dei Mille, dove fu gravemente ferito a Palermo.

Dopo la conclusione dell’impresa lasciò l’esercito e si laureò in medicina, seguendo le orme del padre. 
Successivamente partecipò alla terza guerra d’indipendenza, per poi unirsi nel 1867 alla spedizione di Garibaldi volta a conquistare Roma, ma venne colpito mortalmente durante la battaglia di Villa Glori.
Il quartogenito Luigi studiò matematica, per poi partecipare alla seconda guerra d’indipendenza e alla spedizione dei Mille in cui si ammalò di tifo, malattia che lo condusse alla morte poco tempo dopo a Napoli.

Giovanni, il più piccolo, studiò all’Accademia Militare di Torino e, dopo aver partecipato alla terza guerra d’indipendenza, seguì il fratello Enrico nella spedizione di Garibaldi di Roma, ma fu ferito gravemente a Villa Glori, per poi morire nel 1869 per le conseguenze della ferita.

L’ultima tappa del museo, dedicata al mito di Garibaldi e alla storia del museo, è una riflessione sulla natura dell'istituzione e sulle interpretazioni del Risorgimento.

Il ritrovo è alle 11 di domenica 9 presso la biglietteria dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia.

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