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Cucina dal mondo: Capo Verde

  • Paola Montonati

fish 725949 1280 pixabayGli amanti della buona cucina si sentiranno in un mondo quasi magico a Capo Verde, il piccolo e suggestivo arcipelago africano, dove l’aragosta alla griglia, il tonno fresco e una moltitudine di altre prelibatezze sono da sempre una consuetudine nella gastronomia locale.

L’elemento principale nella cucina capoverdiana è il mais, molto coltivato fin dai tempi dell’arrivo dei portoghesi in queste magnifiche isole.

Sulle tavole non può mancare la cachupa, il piatto nazionale, composto da uno stufato di granoturco, fagioli, manioca, patata dolce, pesce o carne, che può essere salsiccia, carne di manzo, capra o pollo.

Ogni isola ha una propria variante regionale del piatto, ad esempio la versione della ricetta chiamata cachupa rica tende ad avere più ingredienti rispetto al più semplice, detta la cachupa pobre.

Le altre specialità a base di mais delle isole sono il cuscuz, del mais macinato finemente, con o senza zucchero e a volte cannella, poi cotto al vapore e servito caldo, e i pasteis de milho, preparati con sfoglia di farina di granoturco e ripieni di pesce.

Il mare che circonda le isole di Capo Verde è ovviamente ricco di pesce, che si consuma molto fresco, spesso grigliato, ed è molto saporito.

Il tonno è uno dei pesci più prelibati, ma sono molto popolari nelle isole anche l’aragosta, il polpo, i percebes, le patelle, le conchiglie.

Tra la frutta si trovano facilmente banana, mango, goiaba e papaia e alcune tra i dolci locali sono il queijo ma doce de papaya, composto dal formaggino di capra con il succo dolce della papaya e il bolo de banana, una prelibata torta di banane.

Tra le bevande, molto diffuso è il grogue, un liquore distillato dalla canna da zucchero, che può essere puro oppure preparato con la frutta, diffuso sulle isole di Santo Antao e São Nicolau.

Se si aggiunge al grogue miele, cocco ed altri aromi vari si ottiene il ponche, liquore forte ma dal gusto molto più delicato.

L’altra bevanda di Capo Verde è la birra, importata dal Portogallo, ma anche prodotta in loco, e molto commercializzata nel paese, anche se sono birre dal sapore alcolico molto tenue se paragonate a quelle europee.

Sull’isola di Fogo ci sono anche varie coltivazioni di uva dalle quali si produce, pur se in modeste quantità, un buon vino sia bianco che rosso.

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