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Cucina dal mondo: Argentina

  • Paola Montonati

cucina argentinaPrima della colonizzazione spagnola nel XVI secolo, l’Argentina era abitata da un piccolo gruppo d’indios nomadi che purtroppo non ha lasciato nessuna traccia della sua cultura.

Gli argentini, infatti, oggi sono per la maggior parte di origine europea, essendo i loro antenati soprattutto discendenti dei coloni spagnoli e italiani, ma la loro cucina ha poco in comune con quella dei loro rispettivi paesi di origine.

Infatti il retaggio gastronomico argentino si basa sui prodotti di questa vastissima nazione, come la carne, seguita dalla zucca, dai fagioli e dal mais.

Il piatto nazionale argentino è l'asado, che deriva dall'usanza che i gauchos avevano di cucinare la carne.

Per prepararlo si deve tagliare la carne che può essere agnello, maiale e soprattutto manzo, a metà per il lungo, poi la si infila in grandi spiedi infilati sul terreno con una inclinazione di 20 gradi, così che il grasso non caschi sul fuoco ma bagni la carne durante la sua cottura, poiché il fuoco alimentato da legno del quebracho sviluppa un gran calo e una fiamma ridotta.

Solitamente il manzo viene cotto con la sua pelle e per questo motivo il piatto prende il nome di asado con cuero.

L'asado è un pasto che richiede molto tempo per la preparazione e, perché sia pronto a mezzogiorno, bisogna accendere il fuoco all'alba e poi si deve cuocere ogni taglio di carne in tempi diversi in modo che tutto sia pronto alla stessa ora.

Sebbene ci siano cuochi specializzati nell'asado, è il padrone di casa che viene incaricato di prepararlo e, munito di un forchettone, sorveglia la cottura della carne, gira i pezzi di carne o li sposta per esporli a una cottura più o meno forte.

Nell'attesa che la carne sia pronta, sono servite le empanadas, stuzzichini che sono innaffiati con del buon vino rosso.

La bibita nazionale argentina è il mate, un thé di sapore amaro, noto per essere anche un forte stimolante, in quanto ricco di caffeina.

Per preparalo si deve mettere una manciata di yerba mate in una zucca svuotata, grande come una pera, poi la si ricopre di acqua bollente.

Dopo avere lasciato per qualche minuto la bibita in infusione, la si aspira con la bombilla, una cannuccia in metallo la cui estremità inferiore è tondeggiante e buccherellata.

Una manciata di yerba serve per diverse infusioni del mate, che poi passa da convitato a convitato. Secondo il livello sociale delle famiglie il mate può essere più o meno semplice e le famiglie più ricche posseggono alcune ricette del mate che si tramandano da generazione in generazione e che sono considerati capolavori della cucina sudamericana.

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