Mede Palazzo Carducci se ne va col botto
“Un boato, qualcuno ha pensato al terremoto e siamo scappati fuori casa” E’ con queste parole che uno dei residenti che vive vicino al palazzo Carducci, a Mede, in Lomellina, ha parlato del crollo dello storico edificio, avvenuto per cedimento strutturale nella notte fra sabato e domenica.
Era passata da poco la mezzanotte quando il tetto dell’edificio, che nel 1892 aveva ospitato il poeta Premio Nobel Giosuè Carducci, è caduto in mille pezzi, ceduto probabilmente per le forti piogge dei giorni scorsi, con conseguente crollo del palazzo.
Miracolosamente non ci sono stati feriti, infatti, il cedimento delle strutture è successo all’interno del palazzo.
Tuttavia i residenti nelle case vicine, ignorando il freddo pungente, si sono precipitati in strada, temendo per la loro incolumità.
“C’era una gran polvere, non si riusciva a capire se qualcuno potesse essere rimasto sotto le macerie” dice un residente che vive in una casa attigua all’edificio crollato che adesso, con la sua famiglia e un altro nucleo familiare è stato evacuato dai vigili del fuoco, in modo da controllare quello che è rimasto in piedi ed evitare altri possibili crolli che, in alcuni casi, possano nuocere alla stabilità delle case vicine.
Subito dopo il cedimento, in via Vittorio Veneto, angolo via Bellone, dove c’è il palazzo Carducci o quel poco che rimane, sono giunti, con i vigili del fuoco e i carabinieri, il sindaco di Mede Giorgio Guardamagna e il suo vice Guido Bertassi.
I pompieri hanno lavorato alacramente, usando anche dei fari, controllando rapidamente detriti e macerie per escludere che qualche residente non fosse rimasto sotto le macerie.
Alla fine l’area è stata transennata e due delle sei famiglie residenti nelle case vicine sono state al centro del reperimento di un alloggio temporaneo in attesa che, dopo le verifiche e le rimozioni delle parti del palazzo vicino alle loro case, potranno sapere se le loro abitazioni sono considerate sicure.
Adesso aumenta, di ora in ora, la polemica, con tanti che sostengono che era un “crollo annunciato”.
E dal 2008 che chi abita nelle case vicine al Palazzo Carducci ha mandato decine e decine di esposti e lamentele, per un edificio che è di proprietà di due donne, da tempo all’asta, ma che nessuno ha mai comperato.
Il Tribunale Fallimentare, due anni fa, era arrivato a Mede allo scopo di disporre lavori urgenti di messa in sicurezza del palazzo, dopo un’ordinanza dell’allora sindaco Lorenzo De Martini per la messa in sicurezza dell’edificio e ad aprile scorso erano stati segnalati alcuni crolli di cornicioni.
E quasi da ritenere difficile, se non impossibile, un recupero dello storico edificio.
Oggi pomeriggio sembra che siano iniziate le operazioni di messa in sicurezza della zona.
Seguiremo nei prossimi giorni l’evoluzione della situazione.