Il coronavirus da epidemia a pandemia
L’Organizzazione mondiale della sanità sostiene che l’emergenza del coronavirus nel mondo ora è una pandemia.
"Abbiamo valutato che il Covid-19 può essere caratterizzato come una situazione pandemica”, ha detto il capo dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus da Ginevra. "L'Oms ha valutato questa epidemia giorno dopo giorno e siamo profondamente preoccupati sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti d’inazione”.
Per pandemia (dal greco pan-demos, "tutto il popolo"), s’intende una malattia epidemica che si espande rapidamente diffondendosi in più aree geografiche del mondo, e che coinvolge numerose persone.
Tale situazione presuppone la mancanza di immunizzazione dell'uomo verso un patogeno altamente virulento.
Nella storia dell'uomo si sono verificate numerose pandemie.
Come l'influenza spagnola, dal 1918 al 1919, che si diffuse in tutto il mondo, uccidendo 25 milioni di persone in 6 mesi.
Seguirono l'asiatica, proveniente dalla Cina, che raggiunse gli Stati Uniti nel giugno del 1957, facendo circa 70.000 morti e L'influenza di Hong Kong, emerso nel 1968, che raggiunse nello stesso anno gli Stati Uniti e fece 34000 vittime.
L'epidemia di HIV/AIDS, dal 1981, si propagò in maniera esponenziale in tutti i paesi del mondo, uccidendo circa tre milioni di persone, ma dal 1996 una terapia farmacologica blocca il decorso della sindrome immunodepressiva.
Nel nuovo millennio fu il turno della Sars, una forma atipica di polmonite apparsa per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong in Cina.
In un anno la Sars uccise 800 persone, tra cui il medico italiano Carlo Urbani, il primo a identificare il virus che l’ha poi stroncato. Venne però classificata come epidemia e non come pandemia.
Risale invece al 2009 l’influenza suina, trasmessa da quest’animale all'uomo, causato da un virus A H1N1 e in Italia furono oltre un milione e mezzo le persone contagiate.
Il suo focolaio iniziale dell’influenza suina ha avuto origine in Messico, estendendosi poi in soli 2 mesi a quasi 80 paesi.
In Europa e paesi limitrofi, nell’agosto 2009 i casi accertati erano 46.016 e le morti accertate 104, mentre nel resto del mondo i casi di morte accertati furono poco meno di tremila.
La paura rientrò quando fu chiaro che il tasso di mortalità dell’influenza suina era inferiore anche a quello della normale influenza.