Coronavirus: Nel Pavese tra speranza e tragedie familiari
Gli ultimi dati dell'epidemia da Coronavirus, che ha colpito la Lombardia, spiccano dei dati che emergono da Pavia e dal suo territorio. Il pavese con 1974 contagiati è al settimo posto come numero di ammalati sul territorio lombardo. Fortunatamente ben lontano dai numeri impressionanti del bergamasco, bresciano, milanese e cremonese. In tutto il pavese si contano oggi 97 casi in più, dimezzati rispetto a ieri quando l'aumento era stato di 165 unità.
Quelli che fornisce il territorio non sono però dati omogenei, di giorno in giorno, da permettere una stima effettiva dell'andamento del contagio. La curva è sinusoidale, con un andamento su e giù. Detto dei 97 casi oggi e dei 165 di ieri, l'altro ieri si contava un aumento di solo 27 persone, mentre tre giorni fa l'aumento era di 107 unità. Per quello che concerne propriamente Pavia città ad oggi (domenica 29 marzo) i contagiati sono 226, con un aumento di 11 persone rispetto a ieri. Di poco sotto i positivi a Vigevano città che sono saliti a 211. A Cassolnovo, si registrano 6 nuovi casi di positività, tra cui due ospiti della casa di riposo “Lavatelli". A Tromello sono in nove ad aver contratto il virus, di cui putroppo quattro deceduti. A Mede sono 4 i contagiati. A Gropello Cairoli si contano purtroppo sedici vittime in tre settimane, un bilancio tragico registrato alla casa di riposo "Sassi". A perdere la vita sono stati 15 ospiti della struttura e un'infermiera di 64 anni. L'Università di Pavia, il Policlinico San Matteo dal primo giorno sono in campo per questa battaglia. E' guarito qui il paziente 1, Matteo da Codogno, che proprio lunedì scorso, dopo tre settimane di ricovero, tra cui il passaggio in terapia intensiva è tornato a casa.
42 comuni del territorio pavese al momento non contano nemmeno un contagiato. Tra questi Ferrera Erbognone, un caso che l'istituto Mondino di Pavia vorrebbe studiare all’interno del proprio laboratorio di immunologia. L’idea di effettuare un’indagine epidemiologica per individuare la presenza di anticorpi contro il virus pandemico e nata da un confronto tra l’amministratore delegato e direttore generale dell’istituto neurologico, Livio Tronconi e Giovanni Fassina, sindaco del paese di circa 2mila abitanti e docente di medicina legale. Lo studio di popolazione potrebbe fornire risultati di una certa rilevanza che poi andranno condivisi con i virologi del Policlinico San Matteo e con il comitato scientifico della Regione Lombardia. Il sindaco, ha finanziato il lavoro, e si è già mosso per trovare i volontari disposti a sottoporsi a un prelievo di sangue.
Dramma invece a Voghera, dove proprio a causa del virus si registrata la scomparsa di un’intera famiglia. Sono deceduti nell’ospedale cittadino quattro membri della famiglia Bertucci, gli anziani genitori e i due figli Daniele di 54 anni, e Claudio di 46.