Coronavirus: Altri sette giorni di sacrifici?
Il contagio c’è, cresce ancora, sono saliti infatti a 531, i casi registrati in Lombardia, lo dimostra anche il primo registrato poche ore fa in provincia di Varese, con il ricovero di un anziano risultato positivo ai test, presso l'ospedale di Busto Arsizio.
Crescerà ancora, per le caratteristiche del virus che «Non è un’influenza», ma qualcosa di unico e da affrontare con la massima serietà, ribadiscono a gran voce tutti gli esperti giunti a Palazzo Lombardia per affiancare gli amministratori regionali, e anche per ora della mancanza di un vaccino.
L'Assessore Gallera ribadisce che: «Le misure adottate domenica scorsa alla luce dei dati sono assolutamente valide e permettono di controllare la diffusione del virus ed evitare che colpisca tutta la regione. Solo con 14 giorni (corrispondenti al tempo di incubazione del virus) possiamo capire se la diffusione passerà da 1 a 2 a 1 a 1». Per poi ridursi ulteriormente e poter parlare di emergenza in via di soluzione.
Si vagliano intanto nuovi provvedimenti. Tra questi l’ipotesi di nuova ordinanza per evitare il contagio da Covid 19 approntata da Regione Lombardia, che sarà ora sottoposta al governo e solo domani (sabato 29) potrebbe diventerà realtà, non prevede mitigazioni particolari. Scuole chiuse, per esempio, e un’altra settimana di sacrifici.
Per permettere al personale sanitario di proseguire nel modo più efficace possibile la lotta al contagio. Questo è quanto è emerso dell’incontro quotidiano in Regione, aperto dal presidente Attilio Fontana in videocollegamento e proseguito con il consueto aggiornamento dei dati del contagio su scala regionale: 531 pazienti positivi (su quasi cinquemila tamponi effettuati, vale a dire l’11%), 235 ricoverati, 85 dei quali in terapia intensiva. E 17 decessi di persone positive, il che non necessariamente significa che la causa di morte sia il coronavirus in quanto nella stragrande maggioranza dei casi erano presenti altre patologie importanti.