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CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTO SITUAZIONE OSPEDALI LOMBARDI

  • Paola Montonati

coronavirus 1L'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, per fare fonte alla rapida trasmissione del virus e aumentare conseguentemente i numeri dei posti letto negli ospedali e in terapia intensiva, con il suo staff e la Protezione Civile sta per studiare qualsiasi tipo di soluzione. 

La zona di Bergamo è quella che oggi ha il maggior numero di positivi e la zona di Brescia sta fortemente crescendo.Nell’ottica della delibera regionale approvata ieri dalla giunta Fontana, che, per far fronte all’emergenza, prevede il reperimento di posti letto in tutte le strutture pubbliche e private. Confermato l'ipotesi di creare un reparto di terapia intensiva all'interno di un padiglione della Fiera di Milano di Rho.Attivato l'Ospedale di Cuasso al Monte, sul lago Ceresio, in provincia di Varese, sul cui destino ci si interroga da anni, ma che adesso diventa strategico nella lotta contro il coronavirus.Si tratta di una struttura realizzata nel 1918, isolata immersa nel verde di un parco secolare in collina, opportunamente isolati rispetto al resto della popolazione, come “istituto climatico sanatoriale”, per curare i malati di tbc, malattie polmonari ed altre infettive accogliendo fino a 400 pazienti in passato.Cuasso al Monte rappresenta così una struttura ideale, per gli spazi e la collocazione geografica, a distanza di sicurezza dai centri urbani. La sua funzione sarebbe integrativa rispetto all’Ospedale di Varese (che per ora presenta pochi casi di infezione), inserito da Regione Lombardia negli hub cui spetta il ruolo di gestione, accoglienza, cura e smistamento degli acuti.Il presidente della commissione Sanità lombarda, Emanuele Monti ha così spiegato la scelta: “ “Una volta usciti dalla terapia intensiva, i pazienti affetti da coronavirus, quindi bisognosi di degenza, ma in fase di guarigione, potranno trovare proprio in Valceresio una preziosa tappa intermedia prima del ritorno a casa. Parliamo di 134 posti letto, una dote, certamente non indifferente vista l’assoluta esigenza di spazi, ribadita dalla delibera di giunta”. I primi trenta dovrebbero già arrivare nei prossimi giorni.Per la zona dell'alto milanese l’ASST Milano Ovest, ha invece dichiarato impossibile riaprire il vecchio ospedale di Legnano (dismesso dopo il 2010)  in tempi brevi. Anche in una soluzione parziale, di una delle palazzine esterne al monoblocco, in quanto oltre alle considerazioni di tipo tecnico, è necessario evidenziare come il fattore tempo risulti decisivo per l’emergenza sanitaria in corso e le soluzioni da mettere in atto debbano di conseguenza essere operative in un arco di tempo di pochi giorni.Regione Lombardia punta invece sul vecchio ospedale di Seriate, in provincia di Bergamo. Si sta già cercando di rimettere in funzione la struttura come punto di riferimento per terapie intensive dedicate a pazienti affetti da Coronavirus. Proprio nei giorni scorsi nel territorio bergamasco della Val Seriana, si è registrato una crescita notevole di persone colpite dal virus. L'ASST di Bergamo ha pubblicato nei giorni scorsi, un avviso di manifestazione d'interesse per formare una lista di profili disponibili a prestare assistenza nella strutture.
Altro ospedale pronto a diventare centro di accoglienza per i colpiti da Coronavirus è il “Morelli” di Sondalo, in provincia di Sondrio. In Valtellina. Territorio che fino ad ora ha fatto registrare in tutto 12 contagiati.  Quattro piani sono già pronti per accogliere i malati di coronavirus, spiegato l'assessore Gallera: “Il problema per questa struttura è la mancanza di personale. Quando reperiremo medici ed infermieri saremo in grado di aprire a pieno regime l'ospedale di Sondalo per i malati di coronavirus. Vista la struttura saremmo anche in grado di raddoppiare i posti in terapia intensiva”. Per favorire l'arrivo di medici, infermieri e personale specializzato, diversi imprenditori valtellinesi, hanno già messo a disposizione gratuitamente vari alloggi.
Considerato che il territorio di Brescia sta fortemente crescendo, per numero di colpiti dal virus. Negli ospedali veronesi sono in arrivo pazienti dal bresciano e dalla regione Lombardia in generale, per liberare posti letto nella zona più colpita dall'epidemia. Operazione seguita dal Dipartimento di protezione civile, in diretto contatto con le Regioni, e dal prefetto di Verona, Donato Cafagna.

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