Addio a Gigliola De Martini
Ricordiamo la figura di Gigliola De Martini, una donna e una studiosa che ha dedicato tutta la sua vita al Museo del Risorgimento di Pavia, scomparsa pochi giorni fa.
Solo pochi mesi fa Gigliola De Martini, una delle studiose più note e stimate del Risorgimento pavese, aveva collaborato con un’installazione al suo Museo, una piazza virtuale che riproduceva perfettamente le atmosfere della Pavia di un secolo fa.
Adesso la De Martini, 59 anni festeggiati a maggio, non c’è più, stroncata da un male incurabile sabato mattina contro cui aveva combattuto per quasi un anno, sempre sostenuta dal marito Gian Enrico e dal figlio Giacomo.
Ed è per ricordarla che oggi, presso la sala del Musei Civici del Risorgimento, si sono riuniti i suoi amici e collaboratori più cari, che hanno lavorato con lei in quel posto, che col tempo era diventato la seconda casa di Gigliola.
Dopo essere stata assunta giovanissima in Comune come educatrice, Gigliola De Martini aveva fatto parte del centro di documentazione diretto da Amilcare Amadei, per poi, dopo la laurea in Storia, entrare nel gruppo di studiosi che lavorava presso il Museo del Risorgimento, di cui negli ultimi anni era diventata il conservatore storico.
Con il suo carattere rigoroso e al tempo stesso riservato, la De Martini aveva conquistato anche il regista Davide Ferrario, che col suo aiuto aveva nel 2011 progettato ed elaborato, il documentario “Piazza Garibaldi”, che raccontava la storia della spedizione dei Mille dalle origini fino all’incontro di Teano.
La De Martini non solo aveva collaborato con entusiasmo al lavoro, ma aveva anche partecipato alla proiezione del documentario alla Mostra del Cinema di Venezia con il regista.
Prima di morire, la curatrice stava collaborando con il critico Roberto Figazzolo a un documentario sulla prima guerra mondiale, progetto che sarà proseguito dai suoi amici e colleghi allo scopo di onorarne la memoria.